![]() Il modesto fiore dell’issopo con le sue tante proprietà magico - curative
simboleggia l'umiltà, in opposizione al legno pregiato e profumato del cedro,
simboleggiante la superbia e la ricchezza.
Gli Ebrei la consideravano un’erba santa; nei testi liturgici, ricchi
d’allegorie, questo fiore viene menzionato in più punti; la diffusione del
suo termine si è tenuto indubbiamente all’uso della Bibbia: I suoi delicati fiorellini blu fremono vivaci nella tiepida brezza
estiva e brillano fra le foglie assolate, richiamando il ronzare delle
melisse in cerca di quel dolcissimo nettare che darà al loro miele un
sapore delizioso. Pare quasi innocuo nei suoi bassi e folti cespugli
aromatici, eppure il potente issopo dalle piccole foglie a punta di
freccia è una piantina guerriera, forte e combattiva, che sin dai tempi
antichi veniva chiamata “l’erba della purificazione” poiché si diceva
potesse spazzare via qualsiasi genere di oscurità.
Il suo potere magico era talmente forte che nelle sacre scritture veniva
ricordato come aspersorio naturale per l’acqua benedetta, in grado di
purificare da ogni male, ma è possibile che questo impiego, come molti
altri adottati dal cristianesimo, avesse radici molto più antiche. Si
potrebbe pensare, infatti, che mazzi di issopo azzurro venissero
ritualmente colti durante la fase calante della Luna dalle mani gentili e
sapienti delle erbarie, che poi li immergevano nelle purissime acque
sorgenti e li agitavano con energia per purificare le abitazioni, il
bestiame e coloro che lo desideravano. In questo modo la magia della
pianta avrebbe dissolto tutte le disarmonie e allontanato le entità
malevole, proteggendo poi da una loro eventuale ricomparsa.
Ma la proprietà sottile dell’issopo di purificare qualsiasi cosa
toccasse, poteva agire anche internamente. A questo proposito si pensa
che bruciare una manciata di issopo essiccato, oppure berne un infuso
leggero, possa liberare la mente dai pensieri infestanti e dai cattivi
umori, donando lucidità, consapevolezza e serenità, e rendendo
predisposti ad accogliere l’onda spontanea dell’ispirazione creativa.
Purtroppo non sono rimaste che poche e brevi notizie su di esso, ma ciò
che si può intendere dal suo spirito sottile è che l’issopo sia un
agguerrito alleato contro le ombre, e contro tutto ciò che tenta di
confondere e ostruire l’ascolto della voce profonda.
Rapido e letale, dissolve ciò che non si può vedere, e protegge da ciò
che potrebbe recare dolore, come una piccola ma affilatissima freccia
luminosa, scagliata a dissolvere l’oscurità. Un tagliente lampo di luce
che tutto annienta e rischiara. I suoi delicati fiorellini blu fremono vivaci nella tiepida brezza
estiva e brillano fra le foglie assolate, richiamando il ronzare delle
melisse in cerca di quel dolcissimo nettare che darà al loro miele un
sapore delizioso. Pare quasi innocuo nei suoi bassi e folti cespugli
aromatici, eppure il potente issopo dalle piccole foglie a punta di
freccia è una piantina guerriera, forte e combattiva, che sin dai tempi
antichi veniva chiamata “l’erba della purificazione” poiché si diceva
potesse spazzare via qualsiasi genere di oscurità.
Il suo potere magico era talmente forte che nelle sacre scritture veniva
ricordato come aspersorio naturale per l’acqua benedetta, in grado di
purificare da ogni male, ma è possibile che questo impiego, come molti
altri adottati dal cristianesimo, avesse radici molto più antiche. Si
potrebbe pensare, infatti, che mazzi di issopo azzurro venissero
ritualmente colti durante la fase calante della Luna dalle mani gentili e
sapienti delle erbarie, che poi li immergevano nelle purissime acque
sorgenti e li agitavano con energia per purificare le abitazioni, il
bestiame e coloro che lo desideravano. In questo modo la magia della
pianta avrebbe dissolto tutte le disarmonie e allontanato le entità
malevole, proteggendo poi da una loro eventuale ricomparsa.
Ma la proprietà sottile dell’issopo di purificare qualsiasi cosa
toccasse, poteva agire anche internamente. A questo proposito si pensa
che bruciare una manciata di issopo essiccato, oppure berne un infuso
leggero, possa liberare la mente dai pensieri infestanti e dai cattivi
umori, donando lucidità, consapevolezza e serenità, e rendendo
predisposti ad accogliere l’onda spontanea dell’ispirazione creativa.
Purtroppo non sono rimaste che poche e brevi notizie su di esso, ma ciò
che si può intendere dal suo spirito sottile è che l’issopo sia un
agguerrito alleato contro le ombre, e contro tutto ciò che tenta di
confondere e ostruire l’ascolto della voce profonda.
Rapido e letale, dissolve ciò che non si può vedere, e protegge da ciò
che potrebbe recare dolore, come una piccola ma affilatissima freccia
luminosa, scagliata a dissolvere l’oscurità. Un tagliente lampo di luce
che tutto annienta e rischiara. Tratto dai bellissimi siti Tempio della Ninfa e Spaziofatato |